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I celti e Roma

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Giulio Cesare (by Bibrax)Giulio Cesare (by Bibrax)

Le antiche civiltà celtiche e romane hanno avuto, senza dubbio, un ampio contatto e un rapporto complesso. Questi rapporti si rivelano particolarmente ben documentati nelle opere di due eminenti storici romani, Tito Livio e Svetonio. Questi due grandi studiosi dell'antichità erano fondamentali nel registrarne le sfumature intricate e significative.

Iniziamo con l'apporto di Tito Livio, autore di un'opera monumentale chiamata "Ab Urbe Condita" (Dalla fondazione della città), una narrazione in parti della storia di Roma dalla sua fondazione fino al 9 a.C. La sua opera è una delle principali fonti storiche per la nostra comprensione del rapporto tra i Celti e Roma, con riferimenti significativi ai Celti in molte delle sue opere conservate.

Livio non solo narra il naturale attrito tra Roma e i Celti, ma anche gli eventi storici in cui i Celti sconfissero i Romani. Uno degli esempi più noti è la descrizione della battaglia dell'Allia nel 390/387 a.C., in cui i Senoni, tribù celtica guidata da Brenno, sconfissero il potere militare romano e occuparono la stessa Roma, evento noto come il Sacco di Roma.

Nell'opera di Livio, i Celti sono ritratti come una forza formidabile e rispettabile, ma anche come una cultura estranea e 'altra', un tema ricorrente nel modo in cui i Romani percepivano e interagivano con i popoli 'barbari'. Tito Livio ci fornisce quindi una preziosa prospettiva sulla società celtica, ma sempre filtrata attraverso l'interesse e la visione romana.

Passando a Svetonio, un altro noto storico e biografo romano, la sua opera più celebre è "De vita Caesarum" (Le vite dei Cesari), in cui descrive la vita e i regni dei primi dodici imperatori romani da Giulio Cesare a Domiziano. Uno degli aspetti più rilevanti di questo lavoro, per quanto riguarda il nostro argomento, è la sua descrizione delle campagne militari di Giulio Cesare in Gallia (la moderna Francia e Belgio), che era all'epoca un territorio prevalentemente celtico.

Secondo Svetonio, Cesare lanciò una serie sanguinosa e brutale di campagne militari contro i Celti, con l'obiettivo di estendere il potere e l'influenza di Roma oltre l'Alpi. Queste campagne, che durarono dal 58 al 51 a.C., sono comunemente note come le Guerre Galliche. Svetonio presenta Cesare come un condottiero di grande abilità e crudeltà, e i Celti come una popolazione che, nonostante la feroce resistenza, fu infine sottomessa e assimilata nell'Impero Romano.

In conclusione, le opere di Tito Livio e Svetonio rappresentano risorse preziose per la nostra comprensione del rapporto tra i Celti e Roma. Ognuno a modo suo offre un accattivante, sebbene spesso inquietante, spaccato di un periodo crucialmente formativo nella storia dell'Europa Occidentale.