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Fenomeni celesti dell'età celtica

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Un'analisi di tutto cio' che di straordinario e' stato osservato in cielo e registrato da prima del 1000 a.C. all'anno 0.

L'età del ferro

L'Eta' del Ferro si stende praticamente dall'anno 1000 a.C. fino allo anno 0. In Europa, l'eta' del Ferro corrisponde allo sviluppo, dal VI secolo in poi, della cultura Celtica propriamente detta. Dal 1000 a.C. al 600 a.C. possiamo parlare di popolazioni preceltiche, mentre dal 600 a.C. in poi l'Europa fu popolata da popolazione che possiamo definire celtiche sotto tutti i punti di vista. Dal 600 a.C. in giu', l'eta' del Ferro comprende i seguenti periodi protostorici.

Prima Eta'del Ferro.

600-440 a.C. : Periodo Halstattiano Recente

Seconda Eta'del Ferro

440-250 a.C. : Periodo Lateniano Antico
250-140 a.C. : Periodo Lateniano Medio
140-10 a.C. : Periodo Lateniano Recente

Durante questo lasso di tempo sono avvenuti molti fenomeni astronomici di rilievo straordinari quanto imprevedibili. Principalmente si tratto' di passaggi di comete luminose e quindi ben visibili ad occhio nudo e dell'esplosione di stelle cosiddette "Novae" e "Supernovae" le quali aumentando di parecchie magnitudini la loro luminosita' divennero, per brevi periodi, gli oggetti piu' luminosi visibili nel cielo. Dal punto di vista della luminosita' dobbiamo tener presente che non solo l'oggetto doveva essere visibile ad occhio nudo, ma e' nostra opinione che esso dovesse essere piu' luminoso della terza magnitudine in quanto, secondo noi, questo era il limite oltre il quale la probabilita' che l'oggetto fosse effettivamente notato da chi scrutava il cielo fosse vicina al 100%. Considerati dal punto di vista del sacerdote astronomo del tempo, tutto teso ad evidenziare soprattutto le regolarita' e le ripetizioni dei fenomeni celesti al fine di poter essere in grado di prevederne il succedersi nel tempo, questi fenomeni improvvisi e spettacolari dovettero suscitare molte perplessita' oltre una grande curiosita'. La registrazione di questi fenomeni straordinari avvenne presso le popolazioni stanziate in Europa in maniera indiretta, per esempio, come vedremo piu' oltre, mediante la loro schematizzazione e rappresentazione sulle monete di varie tribù celtiche. Nessuna registrazione scritta, prodotta da culture stanziate sul suolo europeo e' giunta fino a noi eccetto qualche notizia redatta nell'area di influenza ellenistica. Le registrazioni furono pero' redatte soprattutto in oriente, soprattutto in Cina, in Corea e in India, ma anche in Europa, seppur in misura minore, in Grecia e in Asia Minore, dai Babilonesi. E' possibile quindi consultare queste registrazioni alla ricerca dei fenomeni straordinari accaduti durante l'Eta' del Ferro in Europa. Abbiamo provveduto ad elencare e commentare tutte le apparizioni di oggetti celesti seguendo un ordine cronologico alternando e raggruppando le varie fonti a cui e' stato fatto riferimento.

Le fonti

Le fonti a cui abbiamo attinto per avere le notizie intorno agli oggetti celesti che furono visibili nel cielo durante l'Eta' del Ferro sono principalmente Cinesi, ma non mancano fonti Greche, Romane e Babilonesi. Le registrazioni cinesi piu' ricche dal punto di vista della registrazione dei fenomeni astronomici sono le seguenti. Per quanto riguarda il primo millennio avanti Cristo, cioe' il periodo che ci interessa maggiormente, la sorgente primaria e' il Chhun Chhiu ovvero "gli Annali della Primavera e dell'Autunno" che rappresentano le cronache dello stato di Lu e che coprono il periodo che va dal 722 a.C. fino al 481 a.C. Un'altra preziosissima fonte e' il Shih Chi ovvero "Registrazioni Storiche" redatte da Ssuma Chhien e da suo padre Ssuma Than durante il decennio che va da 100 a.C al 90 a.C. In questa opera sono contenute le "Cronache e Tavole degli Eventi" le quali contengono le registrazioni astronomiche accadute partendo dal settimo secolo avanti Cristo fino al primo secolo. Un'altra preziosa fonte e' il Chhien Han Shu cioe' la "Storia della Vecchia Dinastia Han" redatto da Pan Ku approssimativamente nel 100 d.C.. Siccome la antica dinastia Han regno' dal 206 a.C. fino al 24 d.C., il Chhien Han Shu contiene dati relativamente ai fenomeni astronomici che accaddero per tutto il periodo coperto dalla dinastia Han. Antiche registrazioni utili al nostro scopo possono essere reperite anche nel Tso Chuan ovvero "L'Ingrandimento del Chhun Chhiu del Maestro Tsochhiu" redatto tra il 400 il 250 a.C. e attribuita a Tsochhiu Ming. Un'altra fonte utile, anche se meno sicura, e' rappresentata dal Chu Shu Chi Nien cioe' "Gli Annali di Bambu" venuto alla luce durante gli scavi della tomba di An-Li Wang, un principe dello stato di Wei, vissuto nel terzo secolo dopo Cristo. Vediamo ora di esaminare la terminologia usualmente adottata nelle registrazioni cinesi per indicare le comete. Nella letteratura cinese, il termine "cometa" e' tradotto con il termini "po" e "hui" Il termine "po" e' indicativo di una cometa priva di coda ma di cui sia visibile la consensazione centrale, quindi "po" significa un oggetto nebuloso e sfumato e si riferisce praticamente solamente al nucleo e alla chioma della cometa osservata. Il termine "hui" implica invece che l'oggetto fosse dotato di coda apprezzabile visualmente, quindi lunga, secondo la nostra opinione, almeno una decina di primi d'arco. Se l'oggetto possedeva una coda molto lunga, diciamo dell'ordine dei gradi d'arco, brillante e quindi molto evidente, allora il termine adottato per la cometa e' "chhang-hsing". Nelle indicazioni riportate in questo lavoro, il termine "cometa" si riferisce generalmente a "hui", mentre nel caso di assenza di coda questo fatto verra' esplicitamente segnalato. Le fonti greche, romane e babilonesi sono meno ricche, ma in alcuni casi esse risultano essere molto piu' complete. Le fonti cinesi sembrano mostrare uno scopo per lo piu' di scansione cronologica, mentre le fonti cosiddette occidentali hanno piu' un aspetto di tipo interpretativo dei fenomeni registrati.

Per quanto riguarda le stelle cosiddette "novae" la terminologia cinese e' varia, ma il termine "chu hsing" e' quello piu' utilizzato. Per quanto riguarda le comete esiste una interessantissima fonte romana. Si tratta del settimo libro delle "Questiones Naturales" di Seneca, intitolato "De Cometis". Questo tratto fu redatto intorno all'anno 60 dopo Cristo. E' molto interessante notare che Seneca scrive che e' utile tenere una costante ed aggiornata registrazione delle comete che attraversano il cielo, ma nessun astronomo del tempo accolse il suo invito. In altri passi del suo "De Cometis" afferma che la osservazione e lo studio delle comete fu completamente trascurato in Egitto, infatti non esistono registrazioni note di oggetti cometari osservati dagli astronomi egiziani. In piu' Seneca lamenta che lo studio delle Comete fu trascurato anche da astronomi greci del calibro di Eudosso e Conone. Oltre Seneca abbiamo anche Tito Livio, vissuto nel primo secolo dopo Cristo a cui dobbiamo alcune registrazioni di passaggi di Comete. Anche Diodoro Siculo nel 200 dopo Cristo riporto' qualche registrazione e Plinio il Vecchio (79 d.C) che scrisse specificatamente intorno alle comete nella sua "Historia Naturalis".

Effetti dovuti alla posizione geografica degli antichi osservatori

La consultazione delle fonti che furono redatte da vari astronomi antichi ci permette di conoscere gli eventi che accaddero e di avere una idea degli oggetti straordinari, quali novae e comete, che furono visibili nel cielo nelle epoche remote. L'obbiettivo che ci siamo proposti e' quello di avere una panoramica il piu' completa ed esaustiva possibile relativa a cio' che poteva essere osservato nel cielo durante l'Eta' del Ferro sul territorio europeo e piu' oltre cercare di trovare riscontri nei reperti archeologici oggettivi disponibili. La consultazione delle fonti cinesi antiche ci permette di desumere delle notizie intorno agli oggetti che furono visibili ed effettivamente osservati in Cina, quindi ad una latitudine geografica variabile grossolanamente dal ventesimo al cinquantesimo parallelo Nord. Lo sviluppo della Cultura Celtica sul territorio europeo fu limitata a grandi linee dal quarantesimo e dal sessantesimo parallelo, per cui e' possibile che oggetti visibili in Cina molto bassi sull'orizzonte meridionale non potessero essere osservati dal territorio europeo interessato dallo sviluppo della Cultura Celtica durante l'eta' del Ferro. La situazione invece migliora quando si considerano i documenti antichi di origine coreana, essendo la Corea posizionata a cavallo del quarantesimo parallelo. Lo stesso succede quando si esaminano i documenti babilonesi. Comunque, nonostante questi effetti di selezione, e' possibile affermare che salvo qualche caso relativo a oggetti con declinazione molto bassa, tutti gli altri furono praticamente visibili senza eccessiva difficolta' anche sul territorio Europeo. Nel caso delle comete va considerato anche il loro moto che le porta ad attraversare il cielo, spesso con grandi escursioni in declinazione, quindi rendendosi praticamente visibili in corrispondenza di praticamente tutte le localita' situate sull'emisfero boreale del pianeta.

Nel caso della novae, essendo esse fisse nella loro posizione, solamente le piu' meridionali non furono visibili alle latitudini europee.

Eventi accaduti prima del 1000 a.C

La piu' antica registrazione cinese nota di un vento astronomico eccezionale risale al 1400 a.C. e si riferisce ad una "grande nuova stella" apparsa vicino alla stella Antares, nella costellazione zodiacale dello Scorpione. La registrazione e' incisa su delle ossa rituali la cui datazione con il metodo del Carbonio 14 calibrato con procedure dendrometriche, fornisce la data che abbiamo indicato. L'evento si riferisce alla esplosione di una nova o una supernova, ma la data e la posizione esatta non possono essere dedotte dalle incisioni presenti sulle ossa rituali. Esiste comunque anche il passaggio di una cometa descritto nella "Biografia di Chang Yuan di Wei Shu" risalente intorno al 1600 a.C. Secondo quanto e' contenuto in quest'opera pare che la cometa citata apparve nel cielo quando Chieh fece ingiustamente giustiziare un suo fedele consigliere. La data pero' e' molto incerta e di fatto si riferisce all'epoca in cui il leggendario Chieh visse. "Quando il re Wu-Wang intraprese una guerra punitiva contro il re Chou una cometa apparve nel cielo con la coda puntata verso il popolo di Yin". Questa registrazione ad opera di Liu An, principe di Huai-Nan risale al secondo secolo avanti Cristo e secondo le ultime interpretazioni la data effettiva di passaggio della cometa dovrebbe essere il 1055 a.C. La direzione in cui la cometa era orientata e' chiaramente l'Est studiando le disposizioni degli eserciti dei due re cinesi, ma la posizione nel cielo non e' nota, ne ci e' dato di sapere se l'oggetto era visibile all'alba o al tramonto, per cui nessuna ipotesi relativamente al moto di questa cometa puo' essere formulata.

Eventi accaduti tra il 1000 a.C. e il 600 a.C.

Nel periodo che va dal 1000 a.C. fino al 600 a.C. gli annali cinesi riportano tre eventi. Il primo si riferisce alla cometa apparsa nella primavera del 974 a.C. nella regione polare dell'emisfero boreale. Interpretazioni piu' recenti assegnano al 959 a.C. la data piu' sicura per il passaggio della cometa citata. Il secondo evento si riferisce di nuovo ad una cometa apparsa nel 633 a.C. quando poco prima di una battaglia tra gli eserciti di Wen-Kung dello stato di Chin e di quello dello stato di Chhu combattuta a Chheng-Pu. Secondo l'interpretazione dei testi l'oggetto era visibile nella attuale costellazione dell'Auriga e la coda era orientata verso lo stato di Chhu. Il terzo evento, meglio documentato si riferisce di nuovo ad una cometa apparsa in autunno, durante il settimo mese del quattordicesimo anno di Lu Wen Kung corrispondente al sesto anno di Chou Chhing Wang. In termini piu' comprensibili si trattava del 613 a.C.

La cometa entro' nella costellazione di Pei-Tou corrispondente all'Orsa Maggiore.

Eventi piu' recenti del 600 a.C.

Questo periodo protostorico corrisponde alla cosidetta "Prima Eta' del Ferro" che va praticamente dal 600 al 440 a.C. e corrisponde al Periodo Halstattiano Recente. Gli eventi astronomici straordinari accaduti dal sesto secolo avanti Cristo in giu', cioe' quando in Europa era in piena fioritura la cultura celtica sono numerosi e meglio documentati. Prima di continuare a descrivere i fenomeni celesti vediamo per un istante cosa accadde invece in quel tempo sul territorio.

600-440 a.C. - Periodo Halstattiano Recente

500 a.C. : Ecateo di Mileto riporta l'esitenza di popolazioni Celtiche stanziate nell'entroterra delle colonie greche Massalia (Marsiglia) e Nyrax (Norico).

 

450 a.C. : Erodoto riporta la notizia della esistenza di Celti stanziati stabilmente in Europa Occidentale e presso le sorgenti del Danubio.

Torniamo ora a cio' che successe in cielo, e saranno i cinesi a raccontarcelo. Nella primavera del 532 a.C., corrispondente secondo le fonti al ventiseiesimo anno di regno di Chin Phing-Kung, il tredicesimo di Chou Chhing Wang, una nuova stella fu osservata nella "decima mansione lunare" corripondente alla attuale costellazione zodiacale dell'Acquario. Non e' chiaro dalle fonti se si sia trattato di una cometa o di una stella Nova, ipotesi questa molto piu' probabile basandosi sulla descrizione che ne viene data nel testo cinese: "Durante il disciassettesimo anno di Lu Chao Kung, il ventesimo di Chou Chhing Wang, una cometa apparve durante l'inverno a Ta-Chhen". Ta-Chhen indica la stella Antares, (Alpha Scorpii) e la datazione ci riporta al 525 a.C. L'aspetto della cometa risultava essere sfumato e praticamente privo di coda. Nel 516 a.C., cioe' durante il trentaduesimo anno di Chhi Chuan-Kung, venne osservata una cometa, sembra in prossimita' di una stella della costellazione di Ercole, ma in questo caso le fonti non sono per nulla chiare. L'unico fatto realtivamente assodato e' che la cometa sia effettivamente stata osservata in qualche zona del cieo boreale. Anche nel 500 a.C. viene genericamente registrata l'apparizione nel cielo di una cometa, ma solamente ne viene riportata l'epoca.

Durante l'inverno del 482 a.C., in corripondenza dell'undicesimo mese del tredicesimo anno di Lu Ai-Kung una cometa apparve in corripondenza dello orizzonte Est. Accanto a questa notizia ne viene riportata un'altra molto interessante. Si tratta della registrazione di una eclisse di Sole avvenuta nel primo giorno del quinto mese del quattordicesimo anno di Lu Ai-Kung ed osservata in Cina. Calcolando a ritroso nel tempo ritroviamo questa eclisse il 19 Aprile del 481 a.C., espressa nel calendario gregoriano. Questa eclisse non fu pero' visibile in Europa dai Celti che vi vivevano. Nel 481 a.C., durante l'inverno del quattordicesimo anno di Lu Ai-Kung, fu osservata una cometa. In questo caso le fonti non danno alcuna notizia addizionale. A questo punto abbiamo la prima segnalazione di una cometa nel mondo occidentale e paradossalmente non esiste la parallela segnalazione cinese. Infatti e' Plinio il Vecchio a riportare che in Grecia, nel 480 a.C., durante la battaglia di Salamina, venne osservata una cometa con la coda ricurva a forma di corno. La cometa era quindi visibile in modo molto evidente e quindi la mancata segnalazione cinese appare oltremodo strana. Ritornando alle registrazioni cinesi, ci e' dato di leggere che durante il settimo anno di Chhin Li-Kung-Kung, corripondente al settimo anno di Chou Yuan-Wang fu osservata una cometa con accenno di coda; la data corrispondente e' il 470 a.C.. Nessuna notizia e' riportata relativamente alla orientazione e nemmeno al mese di apparizione nel cielo oppure alla costellazione in cui fu vista. Abbiamo ora una interessante doppia segnalazione, infatti nel 467 a.C. fu osservata, in Cina una cometa, durante il decimo anno di Chhin Li-Kung-Kung. Parallelamente essa fu osservata anche in Grecia e Aristotele riporta la interessante notizia che l'apparizione della cometa precedette la caduta del grande meteorite di Aegospotami. Testualmente "...quando la pietra cadde dal cielo ad Aegospotami... una cometa apparve nello stesso tempo nel cielo orientale" (Aristotele, Meteorologica, 344b). Notizia dello stesso oggetto e' riportata anche da Plinio il Vecchio che afferma che "...nel secondo anno della settantottesima olimpiade...una cometa apparve nella notte" (Plinio il Vecchio, Historia Naturalis, 2.149). Dal punto di vista fisico e' molto probabile che i due eventi siano correlati in quanto e' possibile che il meteorite facesse parte del materiale disperso sull'orbita della cometa. Ovviamente nessuno dei filosofi greci fu in grado di dare una soddisfacente spiegazione fisica a questa coincidenza. A questo punto in Europa siamo giunti alla Seconda eta'del Ferro che inizia con il Periodo Lateniano Antico che si stende da 440 a.C. al 250 a.C.. In questo periodo accaddero molti avvenimenti importanti sul suolo europeo. Tra questi citeremo i seguenti.

440-250 a.C. - Periodo Lateniano Antico

400 a.C. : Celti Transalpini invadono l'Italia settentrionale e i Senoni occupano l'Etruria settentrionale.

387-386 a.C. : Roma viene invasa, occupata e saccheggiata da Brenno.

385 a.C. : I Celti raggiungono l'Apulia nell'Italia Meridionale.

368-369 a.C. : Si segnala la presenza di mercenari Celti in Grecia e nell'esercito di Siracusa, in Sicilia.

335 a.C. : Alessandro Magno si incontra con una ambasciata celtica presso il Danubio.

298 a.C. : I Celti attuano una spedizione in Tracia ma subiscono una sconfitta sul monte Haemus.

295 a.C. : I Senoni vengono sconfitti dai Romani a Sentium.

283 a.C. : I Romani sconfiggono definitivamente i Senoni.

279 a.C. : I Celti invadono e saccheggiano Delfi.

278-277 a.C. : Gruppi celtici si spostano in Asia Minore.

275 a.C. : Antioco I di Sotere sconfigge i Galati d'Asia Minore.

Mentre questi avvenimenti accadevano sul territorio, in cielo continuavano ad apparire fenomeni straordinari. Continueremo quindi il nostro esame delle fonti cinesi alla ricerca di quanto apparve nel cielo. Arriviamo ora al 433 a.C. anno nel quale in Cina fu osservata una cometa. Nessuna notizia ulteriore e' pero' riportata intorno ad essa. Nel 430 a.C. e' segnalata una cometa da parte di Manilio, un autore appartenente al primo secolo dopo Cristo, apparsa durante la pestilenza avvenuta quando la guerra tra Atene e Sparta era in pieno svolgimento. Non ci e' dato sapere quale grado di affidabilita' possa avere questa segnalazione. Nel 426 a.C. abbiamo nuovamente una segnalazione europea, ma completamente assente nei testi cinesi. Si tratta di una cometa apparsa nel cielo in direzione Nord, durante i mesi invernali, in prossimita' della data del Solstizio di Inverno. Le osservazioni vennero eseguite nella antica Grecia e a riportare la registrazione e' Aristotele che afferma "...Quando Eucleo, figlio di Molone, fu arconte i Atene una cometa apparve nel cielo settentrionale nel mese di Gamelion, vicino al tempo del Solstizio d'Inverno" (Aristotele, Meteorologica, 343b). Il mese di Gamelion corrispondeva approssimativamente al periodo che va dal Gennaio al Febbraio. Qui abbiamo una incongruenza in quanto eseguendo dei calcoli a ritroso nel tempo risulta che la data del Solstizio d'Inverno fu tra Dicembre e Gennaio e non come affermato ad Aristotele tra Gennaio e Febbraio. Un'altra segnalazione di origine greca e' quella che si riferisce ad una cometa osservata durante l'inverno tra il 373 a.C e il 372 a.C. ed e' sempre Aristotele a riportarla. La cometa in questione fu osservata nel cielo in direzione Ovest al tempo in cui un grande terremoto scosse la citta' di Achaea, in Grecia. Al terremoto segui' un'onda di "Tsunami" che produsse grande distruzione nella citta'. Interessante la affermazione di Aristotele intorno alla posizione in cui la cometa fu visibile, infatti egli scrive "...la grande cometa...sali' in cielo dalla parte dall'orizzonte corripondente al tramonto equinoziale". Alcune considerazioni accessorie possono essere interessanti, infatti il periodo in cui la cometa fu visibile fu quello durante il quale Asteio era arconte in Atene. Aristotele afferma che "A causa della cometa l'inverno di quell'anno fu particolarmente freddo e rigido" (!). In questo caso abbiamo anche una descrizione della traiettoria seguita dalla cometa per tutto il periodo invernale in cui essa rimase visibile, ma non solo.

Anche Seneca ci fornisce una descrizione della cometa in questione, ma egli riporta solamente la descrizione datane da Callistene. In un altro passo delle "Quetiones Nuturales" Seneca riporta una opinione del greco Eforo: "...Eforo dice che la cometa si divise in due nuclei durante il suo passaggio vicino al Sole, ma nessun altro all'infuori di lui afferma cio'". Probabilmente, invece, fu proprio Eforo ad avere ragione.

I resoconti forniteci separatamente da Aristotele e Seneca suggeriscono che la cometa attraverso' il cielo durante i mesi invernali della fine dell'anno 373 a.C e i primi mesi del 372 a.C., mentre Diodoro Siculo afferma che questa cometa fu osservata invece l'anno seguente; l'origine della discrepanza non e' attualmente chiara. Questa segnalazione e' molto interessante in quanto dai dati estratti dai resoconti degli storici antichi e' possibile stimare la posizione approssimativa del perielio, cioe' il punto dell'orbita cometaria piu' prossimo al Sole. Esso dovrebbe essere localizzato approssimativamente in corrispondenza della costellazione della Vergine o in quella della Bilancia e con molta probabilita' questa cometa ebbe una distanza perielia molto ridotta, cioe' dovette passare molto vicina al Sole, quando ne fu alla distanza minima. Questo fatto puo' ben giustificare la divisione in due frammenti riportata da Eforo.

La segnalazione di Diodoro Siculo contiene a nostro avviso un dettaglio molto importante. Infatti l'affermazione che nel Gennaio 372 a.C. fosse visibile in cielo una cometa e' accompagnata anche dalla notizia che Alcistene era arconte in Atene e non Asteio come Aristotele afferma. E' quindi possibile che effettivamente le comete fossero due, una passata nel 373 a.C. ed un'altra nel 372 a.C.. Un oggetto simile fu sicuramente molto ben visibile in quanto la ridotta distanza dal Sole fece sicuramente aumentare di molto la luminosita' della cometa, quindi non e' chiaro il motivo per cui le fonti cinesi tacciono in proposito.

Puo' essere forse che la registrazione cinese possa essere andata perduta durante i secoli. Tornando nuovamente alle fonti cinesi osserviamo che durante il primo anno di Chhin Hsiao-Kung una cometa con coda ben visibile apparve sulla sfera celeste in direzione Ovest. La datazione, secondo la antica cronologia cinese ci suggerisce l'anno 361 a.C. Anche qui le notizie supplementari sono carenti. Tra il 345 e il 344 a.C. fu osservata in Italia nel settore occidentale del cielo una cometa, e' nuovamente Diodoro a darcene notizia. Infatti quando Eubulo era arconte in Atene e Timoleone regnava in Sicilia, una cometa visibile per tutta la durata della notte fu visibile nel cielo. Probabilmente Diodoro riporto' notizie provenienti da Timeo (356-260 a.C) e Theopompo, nato nel 378 a.C. che vissero nel periodo giusto per osservare l'evento. Anche Plinio il Vecchio riporta alcune notizie intorno a questa cometa, ma la datazione che Plinio fornisce dipende dall'anno in cui Roma fu fondata e da quale olimpiade fosse stata appena celebrata e tra i due sistemi di conteggio del tempo, in questo caso non c'e' accordo con la data fornita da Plinio. Manca qualsiasi riferimento nella letteratura cinese.

Un'altra registrazione greca ci da notizia di una cometa osservata solamente per alcuni giorni in corripondenza con della zona equinoziale della sfera celeste in prossimita' della costellazione del Leone.

E' sempre Aristotele che afferma che durante il periodo in cui la cometa fu visibile Nicomaco era arconte in Atene. La data desumibile dalla fonte e' tra il 341 e il 340 a.C. La affermazione intorno alla limitata durata del fenomeno potrebbe essere significativa di una cometa passata molto vicina alla Terra, quindi dotata di moto apparente sulla sfera celeste molto rapido.

Manca completamente qualsiasi riferimento nella letteratura cinese. Nel 305 a.C. abbiamo un'altra segnalazione cinese. Questa volta la cometa appare con coda apprezzabile e pare sia stata osservata durante il secondo anno di Chhin Chao-Wang.

Nessuna ulteriore notizia e nessun riferimento occidentale relativamente a questo oggetto. Arriviamo ora ad una cometa con coda ben visibile documentata sia in Cina che nel mondo occidentale. Si tratta della cometa passata tra l'anno 303 e 302 a.C. In Cina viene indicato il passaggio durante il quarto anno di Chhin Chao-Wang oppure, nello spirito della doppia cronologia cinese, tra l'altro molto utile per datare gli eventi, nel dodicesimo anno di Chou Nan-Wang. La cometa viene definita "hui" quindi la sua coda, come detto prima risulta essere ben visibile. In Occidente abbiamo una fonte greca rappresentata da una iscrizione incisa su una stele in marmo che riporta il passaggio della cometa in questione durante il periodo in cui ad Atene governava Leostrato.

La stele riporta tutta una serie di eventi risalenti dal tempo in cui Atene era governata dal leggendario re Cecropo fino al 264-263 a.C. in cui ad Atene governava l'arconte Diogneto. Nel 296 a.C. viene registrata in Cina un'altra apparizione di una cometa con coda chiaramente osservabile. La datazione cinese piazza l'evento durante l'undicesimo anno di Chhin Chao-Wang e quindi il diciannovesimo di Chou Nan-Wang.

Nessuna notizia rilevante e' data relativamente alla posizione nel cielo e al moto dell'oggetto in questione. Riapriamo ora la solita parentesi per continuare con il parallelo tra cio' che avvenne sul territorio europeo e cio' che si vide in cielo. Dal 250 a.C. al 140 a.C. si stende il Periodo Lateniano Medio. In questo periodo avvennero alcuni importanti fatti storici che passiamo ora ad evidenziare schematicamente.

250-140 a.C. - Periodo Lateniano Medio

225 a.C. : A Talamone i Romani sconfiggono Boi e Insubri.

213 a.C. : Il regno celtico di Tylis in Tracia vede probabilmente la sua fine.

191 a.C. : I Boi Cispadani vengono definitivamente sconfitti dai Romani e una parte di loro ritorna in Europa Centrale.

179 a.C. : Ultima discesa celtica in Italia.

125 a.C. : Nasce la provincia romana della Gallia Narbonense.

Mentre in terra avvenivano questi fatti, il cielo mostrava tutta una serie di fenomeni importanti. Infatti le fonti cinesi recitano: "...durante il settimo anno di Chhin Shih-Huang-Ti una cometa con coda apprezzabilmente visibile, apparve dapprima ad Est poi a Nord e durante il quinto mese fu osservata ad Ovest. Piu' tardi fu di nuovo vista ad Ovest; si trattava del 240 a.C. Entrando piu' in dettaglio relativamente alla datazione e' possibile affermare che durante il lasso di tempo che ando' dal 24 Maggio al 23 Giugno del 240 a.C. la cometa fu vista ad Ovest. La registarzione cinese in questo caso e' estremamente accurata ed infatti la cometa fu visibile con grande luminosita' e per molto tempo.

I calcoli orbitali che attualmente siamo in grado di eseguire con i computers indicano che la cometa in oggetto fu la Halley che, sempre secondo il computer, passo' al perielio nella notte del 25 Maggio dell'anno 240 a.C. e che il 4 Giugno dello stesso anno raggiunse la sua minima distanza dalla Terra pari a 0.45 Unita' Astronomiche, equivalenti a 67.32 milioni di chilometri. "Durante il nono anno di Chhin Shi-Huang-Ti fu osservata una cometa. Essa si mosse attraverso le costellazioni. La cometa, con coda visibile, apparve ad Ovest e quindi si sposto' a Nord muovendosi verso Sud attraverso l'ottava mansione lunare e fermandosi 80 giorni".

Cosi' e' scritto negli antichi testi cinesi. La traduzione in termini astronomicamente piu' chiari ci dice che nello anno 238 a.C. una cometa apparve nel settore occidentale della sfera celeste e si diresse a Nord passando a Sud nel settore di cielo occupato dalla costellazione del Sagittario. Successivamente la cometa rimase visibile pressoche' nella stessa posizione per 80 giorni. La descrizione, anche se molto dettagliata, lascia intravvedere qualche piccola incongruenza che ci spinge a ritenere che la registrazione si riferisca non ad una sola cometa, bensi' a due comete separate. Nel 234 a.C. fu avvistata un'altra cometa durante il primo mese del tredicesimo anno di Chhin Shi-Huang-Ti. La cometa munita di coda fu osservata nel cielo dell'Est.

Questo e' quanto riportano le fonti cinesi, ma la cosa interessante e' che tale cometa fu avvistata anche a Babilonia. Infatti alcuni frammenti di registrazioni babilonesi riportano traccia di una cometa visibile ad est durante la seconda parte della notte nello intervallo che va dal 23 Gennaio al 20 Febbraio dell'anno 234 a.C. A questo punto accade un fatto molto curioso, infatti dall traduzione di alcune note esplicative contenute nel Wen Hsien Thung Kao cioe' letteralmente "Ricerche Storiche relative agli Affari Pubblici" redatto e completato da Ma Tuan-Lin nel 1254 dopo Cristo, si legge: "Nell'Astronomia praticata durante la dinastia Han e' registrato che al tempo di Che Wang (Shih-Huang) della dinastia Tsin (Chhin), nel quindicesimo anno del suo regno, furono viste quattro comete in un periodo di tempo di 80 giorni. Esse si estesero lungo l'orizzonte". L'anno a cui questi quattro eventi si riferiscono e' il 233 a.C.. Il testo cinese e' pero' in questo caso estremamente ambiguo in quanto esso puo' prestarsi ad una diversa lettura. Infatti la lettura alternativa degli ideogrammi produrrebbe: "Nei capitoli astronomici della storia dinastica (han), e' registrato che durante il tempo di Chhin Shih-Huang, delle comete furono viste in quattro occasioni entro un periodo di 15 anni.

La durata piu' lunga del periodo di visibilita fu 80 giorni e con una dimensione tale da coprire tutto il cielo". Non e' per nulla facile discriminare tra queste due letture alternative dello stesso testo cinese, ma una cosa e' certa e cioe' intorno a quegli anni l'attivita' cometaria fu notevole e nel cielo furono osservati vari oggetti in tempi ravvicinati. Nel 216 a.C. abbiamo una segnalazione di Silio Italico che prevede almeno una cometa visibile nel cielo durante quell'anno in occasione della battaglia di Canne. Nessuna altra segnalazione e' disponibile a conferma di questa.

Sempre da fonti cinesi apprendiamo che una stella luminosa fu avvistata durante il trentatreesimo anno di Chhin Shi-Huang-Ti, nel cielo orientale. La data gregoriana corrispondente si riferisce al 214 a.C.. Nonostante qualche interprete delle antiche scritture cinesi abbia avanzato l'ipotesi che si fosse trattato di una cometa, la nostra opinione e' che invece l'oggetto apparso sia da ritenersi una Nova.

Nel periodo di tempo che si stese tra i mesi di Agosto e Settembre dello anno 204 a.C. corrispondente al settimo mese del terzo anno di Kao-Ti, che formalmente si corriponde ai giorni compresi tra il 14 Agosto e il 11 di Settembre di quell'anno, fu avvistata una un oggetto nebuloso senza coda (po) in prossimita' della stella Arcturus. L'oggetto rimase visibile per oltre 10 giorni prima di scomparire alla vista. Nonostante l'aspetto cometario potrebbe essere possibile anche interpretare l'oggetto descritto con una Nova, anche se la caduta di luminosita' in soli 10 giorni potrebbe essere un po' troppo breve.

Non ci sono indicazioni sul possibile moto dell'oggetto, fatto questo che potrebbe discriminare tra le due ipotesi, quella della cometa e quella della Nova. Ricordando che Arcturus e' la stella Alpha della costellazione di Boote e che tale costellazione si trova molto distante dalla Via Lattea, l'oggetto considerato ha poca probabilita' di essere una Nova galattica. Si propendera' quindi in questa sede per una cometa poco luminosa e di aspetto diffuso. Pero' esiste anche una segnalazione riportata da Tito Livio relativamente a un oggetto celeste chiamato in latino "fax", cioe' torcia.

Difficile affermare cosa avesse inteso descrivere veramente Tito Livio. Anche nel 203 a.C. Tito Livio si ripete "...ad Anagnia ci furono dapprima fuochi distribuiti nel cielo, poi una enorme torcia (fax) arse in cielo". Di nuovo nel 176 a.C., Tito Livio riporta: "...a Tusculum una torcia fu vista in cielo". Anche nel 174 a.C., sempre Tito Livio ci racconta: "...tre soli brillarono assieme e quella notte parecchie torce caddero dal cielo". In questo caso probabilmente abbiamo a che fare con la registrazione di una eccezionale pioggia di meterore. Purtroppo non ci e' dato sapere la data dell'evento durante l'anno.

Nessuna notizia pero' traspare dalle fonti cinesi relativamente a questi eventi riportati da Tito Livio. Una altra registrazione cinese invece afferma che nel 172 a.C., durante il settimo anno del regno dell'imperatore Wen-Ti, una cometa fu osservata nel cielo orientale. L'aspetto era tale da mostrare una rimarchevole coda, ma ne la posizione esatta ne la direzione del moto, o l'orientamento della coda ci sono stati tramandati dalle fonti. Nel 169 a.C. Tito Livio riporta il passaggio di una cometa visibile, al solito come una "torcia" nel cielo ad Anagnia. Nel 164 a.C. e' la volta di Seneca che ci segnala che nel cielo apparve una palla di fuoco grande quanto la Luna. In questo caso abbiamo probabilmente a che fare con un grosso meteorite che cadde solcando il cielo.

Sempre Tito Livio riporta una cometa visibile nel cielo a Lanuvium nello anno 167 a.C., senza dare pero' alcuna indicazione, come al solito, relativamente alla zona di cielo in cui essa fu osservata ne la data esatta durante l'anno in cui il fenomeno fu rilevato.

L'osservazione di questa cometa fu riportata anche da Giulio Ossequense, vissuto probabilmente nel quarto secolo dopo Cristo, nella sua "tavola dei prodigi accaduti dal 249 a.C al 12 a.C". Sempre Giulio Ossequense riporta che anche nel 166 a.C. a Lanuvium fu osservata una cometa. Ed eccoci ora ad un'altra importante registrazione, ma questa volta solamente babilonese. Essa si riferisce al passaggio della Cometa di Halley avvenuto nel 164 a.C. i cui dati sono stati descritti da Stephenson e collaboratori, nel 1985, studiando una antica tavoletta cuneiforme babilonese conservata al British Museum di Londra. Dalle iscrizioni e' stato possibile apprendere che la cometa fu vista durante l'anno 164 a.C. sopra l'orizzonte Est prima dell'inizio del mese lunare che cominciava il 21 ottobre del calendario gregoriano.

La cometa si sposto' verso Est in modo che fu osservata nella costellazione del Sagittario durante il periodo che ando' dal 21 Ottobre al 19 Novembre. Durante quest'ultimo periodo la Halley passo' a 2.5 gradi Ovest e a 7.5 gradi a Nord della posizione sulla sfera celeste occupata dal pianeta Giove.

Il calcolatore elettronico, ricostruendo sull base degli elementi orbitali, ha mostrato che la traiettoria percorsa dall'oggetto in questione nel cielo autunnale corriponde perfettamente a quanto riferito dalle fonti babilonesi. Il computer prevede una data di passaggio alla minima distanza dal Sole il pomeriggio del 12 Novembre 164 a.C. ad una distanza dalla Terra di sole O.11 Unita' Astronomiche, pari a poco meno di 16.5 milioni di chilometri. Nonostante che la cometa fosse stata molto appariscente, nessuna registrazione cinese sembra riportarne la ben che minima traccia. Un'altra interessante registrazione babilonese si riferisce ad una cometa osservata durante la prima parte della notte del 5 Settembre dell'anno 163 a.C. nel cielo, posizionata appena sopra la stella Alpha Coronae Borealis (Gemma).

La cometa mostrava una coda ben visibile diretta verso Sud. Questo evento e' riportato anche da Giulio Ossequense che scrisse: "... a Capua il Sole fu visto di notte", ma nulla di piu'. Nell'anno 162 a.C. ritorniamo ad avere una registrazione cinese. Infatti le fonti cinesi riportano che durante il giorno "jen-yin" del primo mese del secondo anno del vecchio regno di Hsiao-Wen-Ti una cometa apparve in direzione Sud-Ovest. Ricostruendo la data si ottiene il 6 Febbraio gregoriano del 162 a.C. Nessuna indicazione sul moto ne sulla durata del periodo di visibilita' ci e' data dalle fonti cinesi.

Abbiamo ora una doppia identificazione, infatti la cometa che fu visibile nel cielo durante l'anno 157 a.C. fu registrata sia i Cina che a Babilonia. Infatti durante il nono mese del settimo anno del vecchio regno di Hsiao-Wen-Ti una cometa di aspetto sfumato (po) apparve ad Ovest. La fonte cinese continua "...il suo corpo attraverso' la sesta e settima mansione lunare, mentre la sua coda puntava verso la undicesima e dodicesima mansione lunare. Essa misurava circa 1 Chang e raggiunse la Via Lattea (Thien-Han). Essa divenne invisibile dopo 16 giorni."

La trasposizione in termini astronomicamente piu' significativi prevede che l'oggetto sia stato osservato per la prima volta nel settore Ovest del cielo in prossimita' della costellazione dello Scorpione. La sua coda si estendeva per oltre 15 gradi (circa 30 volte il diametro apparente della Luna Piena) in direzione Nord-Est e raggiunse la Via Lattea diventando invisibile dopo 16 giorni. La datazione rilevabile dalla fonte cinese e' dall' 8 Ottobre al 5 Novembre dell'anno 157 a.C. riferita al calendario gregoriano.

Le registrazioni babilonesi concordano sulla posizione e sulle dimensioni fornendo invece per gli estremi delle date di visibilita' il 19 Ottobre e il 15 Novembre dello stesso anno. Abbiamo qui a che fare con una delle grandi e luminose comete, non periodiche che ogni tanto solcano il cielo stellato.

"Durante il secondo anno del regno di Hsiao-Ching-Ti una cometa con coda osservabile apparve nel cielo di Sud-Ovest". Le fonti originali cinesi affermano che la cometa fu osservata durante l'inverno nel dodicesimo mese dell'anno cinese. La data corrispondente e' quindi il 155 a.C. anche se qualche traduzione indica il 154 a.C., ma cio' sembra essere legato al fatto che in quella epoca l'anno cinese iniziava al decimo mese, quindi l'indicazione relativa al dodicesimo mese potrebbe far supporre che la cometa fosse in realta' passata nei primi mesi dell'anno dopo.

Nello stesso anno, cioe' nel 155 a.C., un'altra cometa fu osservata dagli astronomi cinesi e meticolosamente registrata. Infatti le fonti recitano che durante l'ottavo mese del secondo anno di Hsiao-Ching-Ti una cometa (hui) fu vista genericamente a Nord-Est. La data gregoriana ricavabile dalla interpretazione dalle fonti scritte corrisponde al periodo che va dal giorno 11 Settembre al 10 Ottobre dell'anno 155 avanti Cristo. Durante il mese di Febbraio del 154 a.C. viene registrata, sempre in Cina, un'altra cometa visibile nel cielo.

Questa volta la cometa e' munita di una coda lunga e brillante, infatti le fonti la indicano con il termine "chhang-hsing". L'indicazione relativa al periodo di visibilita' ci rimanda al primo mese del terzo anno di Hsiao-Ching-Ti da cui e' possibile risalire al periodo di tempo che va dal 6 Febbraio al 6 Marzo dell'anno 154 a.C.. La zona di cielo interessata e' genericamente il settore Ovest della sfera celete visibile alle latitudini geografiche tipiche del territorio cinese di quell'epoca. Un'altra registrazione cinese indica che: "Nell'estate durante il quarto mese del secondo anno del periodo corispondente al regno di Chung-Yuan fu osservata una cometa nel cielo in direzione Nord-Ovest". La data ricavabile dalle indicazioni corrisponde al lasso di tempo che va dal 29 Aprile al 27 Maggio del 148 a.C. Nessuna indicazione supplementare viene fornita oltre alla data delle osservazioni e neppure sulle caratteristiche apparenti dell'astro.

La prossima registrazione cinese invece e' piu' ricca di particolari. Infatti sta scritto: "In un giorno "ting-yu" nel terzo mese del terzo anno del regno di Chung-Yuan, una cometa con coda apprezzabile fu avvistata durante la notte nel cielo di Nord-Ovest, era di colore bianco e misurava 1 "chang" e fu osservata per la prima volta nella "ventesima mansione lunare". Essa si mosse all'alba e divento' piu' piccola. Dopo 15 giorni essa divenne invisibile. Inizialmente va ricostruita la data, tenendo conto della posizione del giorno particolare detto "ting-yu".

Il primo giorno del terzo mese del calendario cinese corrisponde nel calendario gregoriano al 18 Aprile e sapendo che "ting-yu" si riferisce al ventiseiesimo giorno del terzo mese e' possibile fissare il giorno 13 del mese di Marzo dell'anno 147 a.C. come data di prima osservazione della cometa. Dal punto di vista delle sue dimensioni e del suo moto sappiamo che la misura di 1 "chang" corrisponde a circa 15 gradi d'arco sulla sfera celeste. La ventesima mansione lunare corrisponde, sul globo celeste utilizzato dagli antichi astronomi cinesi praticamente alla costellazione di Orione. Abbiamo ora una registrazione molto interessante. Infatti, in Cina viene registrato che nel giorno "jen-hsu" nel sesto mese del terzo anno del regno di Chung-Yuan, una grande cometa apparve nel settore Sud-Occidentale del cielo ad una distanza di 2 "chang" dalla "quarta mansione lunare".

Le sue dimensioni erano notevoli, infatti 2 "chang" corrispondono grosso modo a circa 30 gradi d'arco, e il suo colore era bianco. La data della scoperta quindi risulta essere il 6 Agosto del 147 a.C. e la posizione sulla sfera celeste risultava essere appena sotto la costellazione dello Scorpione. Nel giorno "kuey-hai", corrispondente al 7 Agosto, la cometa si sposto' a Nord-Est della "quinta mansione lunare", corrispondente grosso modo alla costellazione dello Scorpione e le sue dimensioni si erano ridotte ad 1 "chang", cioe' circa 15 gradi d'arco. Nel giorno "chia-tzu", che secondo l'antico calendario cinese corrisponde all'8 Agosto, la cometa era posizonata a Nord della "sesta mansione lunare", corrispondente ad un punto a Nord della costellazione dello Scorpione e le sue dimensioni erano aumentate a dismisura fino a raggiungere ben 6 "chang" cioe' circa 90 gradi!. Nel giorno "tin-mao", l'11 Agosto, la cometa arrivo' a nord della "settima mansione lunare" lambendo la Via Lattea.

Successivamente diminui' gradualmente sia di luminosita' che di dimensioni nei giorni successivi fino a sparire completamente alla vista nelle prime luci dell'alba. Scomparve nel giorno di "jen-shen" cioe' il 16 Agosto dopo essere rimasta visibile per 10 giorni. Questa fu un'altra grande cometa che venne osservata anche in occidente. Infatti Seneca registra la presenza in cielo di questa cometa in occasione della morte di Demetrio, re di Siria, e poco prima della guerra Achea, in Grecia nel 146 a.C. La cometa fu descritta grande come il Sole, rossa come il fuoco e sufficentemente luminosa da dissipare le tenebre della notte. In questo caso le fonti cinesi sono sufficentemente accurate per permettere di ricavare le posizioni successive della cometa nel cielo e permettere l'analisi orbitale, seppur approssimata. Il risultato del lavoro al computer indico' che la cometa passo' alla minima distanza dal Sole il 28 Giugno dell'anno 147 a.C. e la minima distanza dalla Terra venne raggiunta il 4 Agosto, a 0.15 Unita' Astronomiche corrispondenti a circa 22.44 milioni di chilometri.

Poco dopo la scomparsa di questa grande cometa, un'altra ne apparve in cielo sempre nello stesso anno. Infatti nuovamente nel 147 a.C. nel nono mese del terzo anno del regno di Chung-Yuan, cioe' nel periodo di tempo che va dal 12 Ottobre al 10 Novembre, venne avvistata in Cina una cometa nel cielo in direzione Nord-Ovest. In questo caso l'oggetto non fu appariscente come il precedente in quanto le registrazioni cinesi non si dilungano molto e mancano completamente le notizie di fonte occidentale. Siamo ora giunti al Periodo Lateniano Recente che si stende da 140 a.C al 10 a.C.. Questo periodo protostorico vede l'Europa interessata da molti eventi importanti.

 

140-10 a.C : Periodo Lateniano Recente

 

120 a.C. : Cimbri germanici e Teutoni invadono i territori celtici.

105 a.C. : Cimbri e Teutoni sconfiggono i Romani a Orange.

101 a.C. : I Cimbri vengono sconfitti a Vercelli dai Romani.

85 a.C. : I Romani vincono gli Scordisci danubiani.

 

70 a.C. : Ariovisto invade la Gallia orientale.

58-51 a.C : Cesare inizia la campagna di Gallia e vince Ariovisto.

55-54 a.C. : Due spedizioni di Cesare in Britannia.

 

52 a.C. : L'indipendenza Gallica termina definitvamente dopo la sconfitta di Vercingetorige ad Alesia.

50 a.C. : I Daci battono i Boi di Pannonia.

42 a.C. : La Gallia Cisalpina viene annessa all'Italia.

 

15 a.C. : Roma conquista i territori celtici a sud del Danubio.

9 a.C. : I Romani conquistano Norico.

43 d.C. : Claudio conquista il sud della provincia di Britannia. Fine della monetazione celtica.

La sfera celeste non e' da meno, infatti in questo periodo avvengono, come vedremo, interessanti fenomeni. Le fonti cinesi continuano riportando che "Nel terzo mese del terzo anno del Chien Yuan, durante il regno di Hsiao-Wu-Ti una cometa fu avvistata in corripondenza della "ventiseiesima mansione lunare".

Essa passo' il settore della sfera celeste cinese denominato "Thai-Wei", poi passo' attraverso il settore denominato "Tzu-Wei" e raggiunse la Via Lattea (Thien-Han)". L'interpretazione che possiamo dare di questo passo e' la seguente. Nel mese di Aprile dell'anno 138 a.C., o piu' precisamente tra il 9 Aprile e il 7 Maggio, una cometa di aspetto sfumato e senza accenno di coda venne avvistata nella costellazione dell'Hydra. La cometa si sposto' in direzione Nord attraversando tutta la regione polare boreale del cielo fino a raggiungere la Via Lattea dalla parte opposta a dove e' situata la costellazione dell'Hydra.

Sempre nel 138 a.C. viene avvistata un'altra cometa durante il quarto mese del terzo anno del regno di Chien-Yuan, corrispondente al lasso di tempo che va dal 8 Maggio al 6 Giugno di quell'anno.

La cometa viene avvistata nella costellazione di Ercole (Thien-Chi nella terminologia cinese), e si avvicino' alla stella Vega, nella costellazione della Lyra. I diari babilonesi registrano per lo stesso periodo una cometa che discese sotto l'orizzonte in corrispondenza della costellazione della Bilancia e riapparve successivamente dalla parte opposta dell'orizzonte, ad occidente, il 28 Maggio del 138 a.C..

E' estremamente probabile che si tratti della stesa cometa, almeno considerando la traiettoria percorsa sulla sfera celeste. Ma sempre nel 138 a.C. abbiamo una terza cometa, infatti in Cina venne registrato che "...in autunno durante il settimo mese del terzo anno di Chien-Yuan, che e' il mese del calendario cinese che corrisponde allo intervallo di tempo compreso tra le date gregoriane 5 Agosto e 3 Settembre, fu osservata una cometa con sola condensazione centrale, senza alcun accenno di coda.

La cometa apparve nel cielo in direzione Nord-Est. Nel 137 a.C. invece appare una cometa registrata sia in Cina che in Europa. Infatti le fonti cinesi riportano che una cometa fu osservata a Nord-Est in autunno, durante il nono mese del quarto anno di Chien-Yuan, corrispondente ai giorni tra il 21 Settembre e il 20 Ottobre 137 a.C. In occidente abbiamo una segnalazione redatta da Seneca il quale afferma che all'inizio del regno del re greco Attalo III fu visibile una cometa di dimensioni molto grandi. E' strano che una cometa di dimensioni molto grandi, come affermato da Seneca, non sia stata descritta dettagliatamente al pari di altre comete di notevoli dimensioni da parte degli astronomi cinesi.

E possibile che la descrizione di Seneca, che tra l'altro usa l'aggettivo "illimitato" per definire le dimensioni della cometa sia stata esagerata per qualche motivo. Nel 135 a.C. abbiamo un'altra registrazione cinese che suona cosi': "Durante il sesto mese del sesto anno di Chien-Yuan, corrispondennte al periodo di tempo che va dal 3 Luglio al 1 Agosto, una cometa fu avvistata nel cielo settentrionale. Nessun accenno di coda era evidente alle osservazioni.

Sempre nel 135 a.C. venne osservata un'altra cometa in Cina durante lo ottavo mese del sesto anno di Chien-Yuan (dal 31 Agosto al 29 Settembre). La cometa viene indicata in questo caso con il termine "chhang-hsing" quindi essa era fornita di una lunga e appariscente coda. Il primo avvistamento fu eseguito nel cielo orientale, poi essa si mosse attraverso le costellazioni rimanendo visibile per 30 giorni prima di affievolirsi e sparire. Nel 134 a.C., durante il mese di Luglio, durante il sesto mese del primo anno del regno di Yuan-Kuang, cioe' piu' precisamente tra il 22 Giugno e il 21 Luglio, venne osservata in cina una nuova stella nella "quarta mansione lunare". Il testo cinese parla letteralmente di una "stella ospite" e non usa la consueta terminologia comunemente adottata per indicare le comete. In questo caso l'oggetto non e' da ritenersi una cometa bensi' una nova esplosa presumibilmente, secondo le indicazioni, nella costellazione dello Scorpione, nella Via Lattea. Ma di nuovo nel 134 a.C. appare una grande cometa osservata anche in occidente. Questa cometa dovette rivestire una particolare importanza in Cina in quanto a causa di essa la nomeclatura per indicare i periodi in cui i regni si succedevano fu cambiata. Infatti le fonti cinesi riportano che "...Durante l'ottavo mese del primo anno del regno di Yuan-Kuang, una grande cometa [qui la terminologia usata per indicarla e' proprio "chhang-hsing"] apparve e si attraverso' il cielo muovendosi tra le costellazioni. A causa di questo venne fatto iniziare il secondo periodo del regno di Yuan Kuang". Qui il testo cinese e' chiarissimo nel riportare che il cambiamento fu dovuto proprio alla apparizione della cometa. La data gregoriana in cui l'evento fu osservato per la prima volta e' desumibile dalla descrizione cinese e corrisponde ai giorni tra il 21 Agosto e il 18 Settembre dell'anno 134 a.C.. Qualche commentatore suggerisce che possa esserci stata una confusione nella trascrizione del testo cinese originale per cui in realta' questa cometa sia identica a quella dell'anno 135 a.C., ma le osservazioni compiute in occidente sembrano confermare invece che la cometa fosse effettivamente nuova. Infatti da fonti scritte romane (Giustino) riportano che quando il re greco Mitridate VI nacque, una cometa brillo' per 70 giorni illuminando completamente il cielo il quale sembrava luccicare.

Probabilmente la cometa in questione si avvicino' moltissimo alla Terra ed e' possibile che qualche frammento delle polveri che la composero intergisse con gli strati piu' alti della atmosfera terrestre provocando i fenomeni di rilucenza del cielo che sono stati messi in evidenza dalle fonti occidentali. Nella primavera del 120 a.C., nel terzo anno del regno di Yuan-Shou una cometa fu avvistata dagli astronomi cinesi nel settore Est del cielo stellato. La cometa fu classificata "po" dagli astronomi cinesi, quindi essa era di aspetto nebuloso e privo di coda.

In Cina nulla di piu' dettagliato fu registrato, ma a Babilonia gli astronomi caldei riportarono che la cometa fu osservata per la prima volta il 18 Maggio del 120 a.C. posizionata nella costellazione dell'Ariete. Essa rimase stazionaria nel settore Est del cielo fino a dopo il 20 Maggio scomparendo poi nei bagliori solari. La stessa cometa fu rivista il successivo 16 Giugno e questa volta aveva sviluppato una coda ben visibile diretta verso Sud.

Il 13 Luglio l'oggetto era ben visibile all'inizio della notte. Nell'anno 119 a.C. in Cina fu avvistata un'altra cometa di notevoli dimensioni (chhang-hsing) nel cielo di Nord-Ovest. In realta' il "Thung Chien Kang Mu" riporta che nella primavera del quarto anno di Yuan-Shou una cometa (po) apparve a Nord Est e durante l'estate dello stesso anno una cometa (chhang-hsing) apparve a Nord Ovest. A questo punto, anche se le fonti cinesi differenti dal "Thung Chien Kang Mu" non riportano la cometa apparsa a Nord Est, ma solamente quella osservata a Nord-Ovest, e' estremamente probabile che nel 119 a.C. siano state avvistate effettivamente due comete anziche' una.

La prima, molto vistosa a giudicare dalla definizione "chhang-hsing", fu avvistata per la prima volta nel periodo di tempo che va dal 18 Maggio al 6 Giugno dell'anno 119 a.C.. Ovviamente essa essendo molto luminosa e vistosa e' stata registrata da praticamente tutte le fonti cinesi che e' stato possibile consultare.

La seconda cometa, di cui non e' indicata la data esatta del primo avvistamento, fu di dimensioni piu' piccole e senza coda apprezzabile tanto da meritarsi la classificazione "po". Questo fatto puo' aver spinto gli storiografi cinesi a trascurare la cometa minore in favore della prima e piu' appariscente. In occidente Giustino riporta che: "...ad Amiterno il Sole fu visto di notte e al sua luce rimase visibile per qualche tempo...". Le registrazioni cinesi continuano con: "...Durante il quinto mese del primo anno del regno di Yuan-Feng una cometa (po) apparve nella "ventiduesima mansione lunare", la cometa fu anche osservata a San-Thai". Un'altra fonte aggiunge "...Dopo poco piu' di 10 giorni la cometa apparve a San-Thai".

La interpretazione dei testi ci rivela che una cometa con condensazione nebulosa e senza coda apprezzabile fu osservata tra il 29 Maggio e il 26 Giugno dell'anno 110 a.C. nella costellazione dei Gemelli. Dopo 10 giorni essa si era spostata fino a raggiungere la costellazione dell'Orsa Maggiore. Nello stesso anno a Babilonia gli astronomi caldei osservarono un'altra cometa nel settore Est della sfera celeste, il 23 Novembre dell'anno 110 a.C.. La cometa mostrava una coda di dimensioni apprezzabili diretta verso Ovest. Negli anni 108 e 107 a.C. nel mezzo del periodo corrispondente al regno di Yuan-Feng una cometa "po" fu osservata a "Ho-Shu".

Questo e' quanto riferito dalle fonti cinesi le quali interpretate ci dicono che la cometa fu osservata tra le costellazioni del Cane Minore e dei Gemelli. La cometa era visibile senza coda apprezzabile mostarndo solamente la condensazione centrale di aspetto nebuloso e sfumato.

Nell'anno 106 a.C. la notizia di una cometa osservata a Roma e' riportata da Giulio Ossequense. Attorno al 102 a.C. in Cina fu osservata un'altra cometa, nel tempo corrispondente al mezzo del regno di Thai-Chhu, situata presso le stelle di "Chao-Yao". La cometa era di tipo sfumato e senza coda visibile (po) e la zona di cielo del globo cinese denominata "Chao-Yao" corrispondeva alla costellazione di Bootes. La datazione in questo caso e' poco accurata in quanto viene indicato solamente l'anno di scoperta. Nell'anno 100 a.C. Giulio Ossequense riporta la notizia di una cometa osservata a Tarquinia.

La sua forma era simile a quella di uno scudo e si mosse da Ovest a Est nel cielo. Secondo quanto riportato, si trattava di una cometa con nucleo sfumato e privo di coda visibile. Di nuovo Giulio Ossequense segnala una cometa visibile nel cielo durante l'anno 94 a.C.. La notizia sembra essere confermata anche da Seneca che riporta la osservazione di Posidonio, ma questo evento potrebbe riferirsi in realta' alla eclisse parziale di Sole avvenuta proprio durante l'anno 94 a.C. Nel 92 a.C. Giulio Ossequense riporta che a Fiesole fu osservata nel cielo una cometa, ma senza dare ulteriori notizie.

Sempre Giulio Ossequense riporta che vicino all'alba di un giorno dello anno 91 a.C. una palla di fuoco esplose con grande boato nel cielo. Questa descrizione calza a pennello con l'esplosione di un bolide penetrato nella atmosfera terrestre. Questo fenomeno venne registrato anche da Orosio (adv. Paganos 5.18.3) che lo descrive come un globo di fuoco comparso nella parte settentrionale del cielo ed esploso con grande fragore. A questo punto abbiamo una segnalazione molto importante. Infatti dopo 76 anni dall'ultimo passaggio riappare in cielo la cometa di Halley. Nel 87 a.C., "In autunno, durante il settimo mese del secondo anno di Hou-a -Yuan una cometa (po) apparve ad Est". Le fonti cinesi riportano solamente questo, ma e' interessante fare alcune considerazioni. Infatti la datazione gregoriana a cui la datazione cinese si riferisce e' il periodo che va dal 10 Agosto all'8 Settembre dell'anno 87 avanti Cristo.

La tipologia della cometa riportata dalle fonti cinesi e' "po" quindi la Halley appariva a quell'epoca come una macchia lattiginosa e sfumata nel cielo. Questo evento fu osservato anche a Babilonia, infatti gli astronomi babilonesi lasciarono scritto che la cometa fu visibile ed osservata "giorno dopo giorno" dal durante il mese lunare che ando' dal 14 Luglio all'11 Agosto e che l'ultima volta che la Halley fu osservata fu il 24 Agosto. Siccome l'orbita della cometa di Halley e' nota e' possibile mediante il computer ricalcolare le effemeridi per quell'anno. Ci sia accorge che la cometa passo' al perielio, cioe' alla minima distanza dal Sole, vicino al mezzogiorno del 6 Agosto 87 a.C. passando pero' alla minima distanza dalla Terra, corrispondente a circa 0.44 Unita' Astronomiche, cioe' 65.82 milioni di chilometri, il giorno 27 Luglio precedente. E' strano che le cronache cinesi non diano notizia di osservazioni avvenute prima del perielio.

Infatti secondo le effemeridi la Halley doveva essere stata visibile nel cielo in direzione est gia' nel mese di Luglio, come effettivamente le registrazioni babilonesi indicano. I risultati dei calcoli eseguiti al computer indicano che il 24 Agosto la elongazione della cometa dal Sole doveva essere solamente 31 gradi d'arco e questo valore era destinato a decrescere con l'andare del tempo. E' interessante che in occasione del passaggio di questa cometa gli astronomi babilonesi fornirono la prima misura quantitativa della lunghezza della coda della Halley fornendo un valore di circa 10 gradi d'arco. Questa cometa fu citata anche da Cicerone nella sua "De Natura Deorum" e anche da Plinio che la descrive come una grande cometa apparsa nel cielo orientale nel periodo in cui era in corso la guerra tra Cesare e Pompeo. Tre anni dopo, nell'anno 84 a.C. in primavera durante il secondo mese del terzo anno dell'impero di Chao-Ti, corrispondente al mese del calendario cinese che va dal 12 Marzo al 10 Aprile, nel cielo a nord-ovest fu avvistata una cometa con condensazione centrale sfumata e senza alcun accenno di coda visibile. Nessuna altra notizia e' disponibile da fonti cinesi e nulla in assoluto da parte di astronomi occidentali. Nell'anno 83 a.C., nel mezzo del periodo in cui regnava l'imperatore Hsiao- -Chao-Ti, fu avvistata una cometa nel settore orientale del cielo in corrispondenza della "porta celeste orientale" di Thien-Shih.

La cometa si mosse in cielo e passo' "Ho-Ku" entrando in "Ying-Shih" corrispondente alla "tredicesima mansione lunare". Questo e' il testo cinese originale riportato da varie fonti. La interpretazione di quanto riportato e' che una cometa ben visibile fu osservata nel cielo di Occidente, ad Est della costellazione di Ercole, Essa muovendosi passo' vicino alla stella Altair nella costellazione della Aquila ed entro' nella costellazione di Pegaso. Le fonti cinesi ora riportano traccia di una "stella ospite" apparsa durante il nono mese del quarto anno dell'impero di Hsiao-Chao-Ti tra la stella Dubhe cioe' Alpha dell'Orsa Maggiore e la stella delimitante il Polo Nord Celeste che a quei tempi era la stella Kochab, cioe' Beta Ursae Minoris. Si tratto' sicuramente di una nova e il periodo della scoperta e' compreso, secondo quanto registrato dalle cronache cinesi, tra il 17 Ottobre e il 15 Novembre dell'anno 77 avanti Cristo. La posizione nel cielo ricostruita da quanto riportato sembra essere molto prossima a all'ammasso stellare NGC 3587 corrispondente a M97 del catalogo di Messier.

Questa pero' non e' la sola nova esplosa in quegli anni, infatti le fonti cinesi riportano un'altro oggetto divenuto visibile durante il quarto mese del quinto anno del regno di Yuan-Feng, corrispondente al mese del calendario cinese che va dal 12 Maggio al 9 Giugno dell'anno 76 a.C.. La stella, denominata "chu-hsing" nel testo cinese, fu osservata presso la "sedicesima mansione lunare" cioe' tra le costellazioni di Andromeda e dell'Ariete. Anche Plinio riporta alcune interessanti notizie intorno a questo evento. Infatti egli scrive: "...Durante il consolato di Gneo Ottavio e Gaio Scribonio, una scintilla fu vista cadere da una stella verso la terra. Essa divenne grande quanto la Luna e fu vista brillare nella foschia del giorno, quindi, quando ritorno' nel cielo, essa si tramuto' in una torcia.

Essa fu osservata solo una volta e fu osservata dal proconsole Silano e dalla sua guardia". Una segnalazione interessante, sempre ad opera degli storiografi cinesi, riguarda la caduta di una meteora di grandi dimensioni avvenuta il 7 Aprile del 76 avanti Cristo. La descrizione e' quantomai pittoresca, infatti le fonti riportano testualmente: "Nel giorno "chia-shen" nel secondo mese del primo anno del regno di Yuan-Phing, una grande stella fu vista al mattino. Essa somigliava alla Luna e molte stelle la seguivano, essa si mosse in direzione Ovest".

Questo fenomeno non fu probabilmente visibile in Europa. Nel 69 a.C. i cinesi segnalano un'altra cometa apparsa "...durante il primo mese del primo anno del regno di Ti-Chieh". La data gregoriana corrispondente e' il mese che va dal 27 Gennaio al 24 Febbraio. La cometa classificata "po" era quindi visibile solamente come una nebulosita' sfumata senza accenno di coda. La posizione della prima osservazione che viene data e' nel settore Ovest del cielo e distante circa 30 gradi (2 chang) dalla posizione apparente del pianeta Venere visibile in quel periodo dell'anno. Sempre nel 69 a.C. gli annali cinesi riportano un'altro evento che e' da ritenersi correttamente essere una nova. Infatti "...nelle prime ore della notte, nel giorno di "wu-hsu" nel sesto mese del primo anno del regno di Ti-Chieh una "stella ospite" rimase posizionata tra le stelle sinistra e destra del "Chio" (nella prima mansione lunare) puntando verso Sud-Est e misurando circa 2 "chhih".

Il suo colore era bianco". Interpretando appropriatamente quanto tramandato e' possibile affermare che una stella luminosa con un bagliore bianco esteso 3 gradi (2 chhih) apparve il 23 Luglio del 69 a.C. e rimase posizionata sopra la stella Spica nella costellazione della Vergine fino a quando si affievoli'. Ma poco tempo dopo un'altra "stella ospite" si fece vedere nel cielo osservato dagli astronomi cinesi. Infatti le fonti tramandano che "...Nel giorno "ping-yin" del sesto mese del primo anno del regno di Ti-Chieh un'altra "stella ospite" fu osservata a Nord Est di "Kuan-So" in moto nella direzione Sud.

Nella notte di "kuei-yu" nel settimo mese essa entro' in "Thien-Shih" con i suoi raggi che puntavano verso Sud-Est. Il suo colore era bianco". In questo caso si tratta quasi sicuramente di una cometa in quanto l'oggetto si muove nel tempo e i "suoi raggi" sono facilmente interpretabili come la coda. Essendo stati indicati i nomi dei giorni nel mese del calendario cinese, noi siamo in grado di assegnare alla data gregoriana della scoperta il 20 Agosto dell'anno 69 a.C. nel cielo a Nord-Est della costellazione della Corona Boreale.

Il successivo 27 Agosto, la cometa entro nella costellazione di Ercole, mentre la sua coda di colore bianco puntava verso Sud-Est. Nel 63 a.C. Giulio Ossequense riporta la notizia di una cometa visibile nel settore occidentale del cielo. Nell'Agosto del 61 a.C. un'altra cometa venne avvistata e registrata come di consueto dagli astronomi cinesi. Infatti "...Durante il sesto mese del primo anno di regno di Shen-Chueh, una cometa (po) fu avvistata in direzione Est".

Nulla di piu' preciso viene segnalato. Si tratta quindi di una cometa dal nucleo nebuloso e senza coda visibile che venne avvistata per la prima volta tra il 24 Luglio e il 21 Agosto dell'anno 61 avanti Cristo. Nel 56 a.C. apparve in cielo una cometa la cui registrazione e' dovuta a Diodoro Siculo che afferma si mosse velocemente da Sud a Nord nel cielo. Nel 52 a.C. apparve di nuovo in cielo una cometa la cui registrazione e' dovuta nuovamente a Diodoro Siculo che afferma si mosse velocemente da Sud verso il settore Nord del cielo. A questo punto per almeno 10 anni non si trovano piu' registrazioni ne di comete ne di novae osservate dagli astronomi cinesi.

Infatti bisogna aspettare fino al 49 a.C. per avere un'altra segnalazione importante. Infatti in quell'anno le fonti cinesi riportano il seguente passo. "Durante il terzo mese del primo anno del regno di Huang-Lung una "stella ospite" venne avvistata ad una distanza di 9 "chhih" da "Wang-Liang". Essa misurava oltre 1 "chang" e puntava verso Ovest. Essa lascio' "Ko-Tao" e raggiunse "Tzu-Wei". Nonostante qualche autore ipotizza trattarsi di una nova, noi propendiamo per l'ipotesi della cometa, avvistata, secondo quanto riportato a circa 15 gradi a Nord-Est di Cassiopeia.

La coda misurava oltre 15 gradi e puntava verso la direzione Ovest. La cometa abbandono' la costellazione di Cassiopeia dirigendosi verso nord. La data a cui questo evento si riferisce e' ricavabile dal testo e compresa tra il 14 Aprile e il 12 Maggio dell'anno 49 a.C. L'evento qui descritto trova perfetto riscontro anche nelle registrazioni degli astronomi coreani del tempo. Infatti questo oggetto risulta descritto, in Corea, nelle "Cronache di Silla". Anche in occidente, Diodoro Siculo riporta la notizia di questo evento definendolo "...fuoco da Ovest a Est." Nell'anno successivo, il 48 a.C., le fonti cinesi registrano l'esplosione di una nova. La descrizione datane dagli storiografi cinesi e' molto pittoresca. "Durante il quarto mese del primo anno di regno di Chhu-Yuan, una "stella ospite" della dimensione di un melone e di colore bianco-azzurro venne avvistata ad una distanza di circa 4 "chhih" dalla seconda stella di "Nan Tou" (l'ottava mansione lunare). La data di avvistamento corrisponde al periodo che va dal 3 Maggio al 31 Maggio dell'anno 48 avanti Cristo.

La dimesione del bagliore proiettato da questo oggetto e' stato stimato essere circa 6 gradi. La posizione e' chiaramente nella costellazione del Sagittario, in piena Via Lattea. La dimensione del bagliore indicata dagli astronomi cinesi e' ovviamente esagerata essendo 6 gradi la misura di 12 volte la dimensione della Luna piena, ma queste valutazioni esagerate riflettono bene la difficolta' di stimare visualmente le dimensioni degli oggetti sulla sfera celeste, ma ancora di piu' gli effetti dovuti alla formazione dell'immagine dello astro osservato sulla retina e l'interpretazione dell'immagine da parte della rete neuronale che gestisce il sistema visuale umano. In Occidente tocca questa vola a Lucano (39-65 d.C.) fornirci notizia di questo evento descrivendola come "una stella terribile volante nel cielo vuoto". Nel 47 a.C. abbiamo un'altra registrazione della esplosione di una nova. Infatti le registrazioni cinesi ci raccontano "...Durante il quinto mese del secondo anno del regno di Chhu-Yuan una "stella ospite" apparve nella divisione di "Mao" (diciottesima mansione lunare) e rimase fissa a circa 5 "chhih" ad Est di Chuan-She. Essa era di colore bianco-azzurro e i suoi raggi misuravano 3 "tshun" di estensione". La interpretazione fornisce facilmente sia la data gregoriana della scoperta che la posizione dell'oggetto sulla sfera celeste. Infatti la nova fu avvistata per la prima volta nel periodo che va dal 20 Giugno al 18 Luglio dell'anno 47 a.C. nella zona di cielo a Sud-Est della costellazione di Perseo.

La dimensione dei "raggi" e' riportata essere poco meno di 60 primi d'arco. Siamo ora giunti a parlare di una cometa molto spettacolare che fu registrata oltre che in Cina anche in Corea e in Italia; si tratta della grande cometa apparsa nel 44 a.C.. Iniziamo a consultare le registrazioni cinesi. "...Durante il quarto mese del quinto anno del regno di Chhu-Yuan una cometa con coda ben visibile (hui) fu avvistata nel cielo in direzione Nord-Ovest. Il suo colore era giallo-rossastro e la sua dimensione era approssimativamente 8 "chhih". Dopo qualche giorno la cometa misurava oltre 1 "chang" e puntava verso Nord-Est.

Essa fu scoperta alla divisione di "Shen" (ventunesima mansione lunare)" L'interpretazione del testo cinese ci dice che il primo avvistamento avvenne genericamente in direzione Nord-Est e che la coda di colore giallo rossastro era lunga circa 12 gradi proiettata sulla sfera celeste. La data gregoriana del primo avvistamento fu tra il 18 Maggio e il 16 Giugno dell'anno 44 avanti Cristo. Dopo qualche giorno la cometa era visibile in prossimita' della costellazione di Orione e la sua dimensione era aumentata a 15 gradi d'arco e puntava a Nord-Est. La cometa in questione e' menzionata anche nelle Cronache di Silla redatte in Corea le quali riportano testualmente "...Durante il quarto mese del quattordicesimo anno del regno di Hyokkose Wang una cometa con coda visibile fu osservata in "Shen" (ventunesima mansione lunare)".

Le notizie riportate dalle cronache coreane sono in perfetto accordo con quelle cinesi. Vediamo ora in Italia e piu' precisamente a Roma cosa fu osservato e scritto. La cometa fu osservata durante i giochi che l'imperatore Cesare Ottaviano Augusto fece celebrare in onore di Giulio Cesare, assassinato da poco tempo. Parecchi autori romani riportano che la cometa rimase visibile sulla sfera celeste in direzione Nord da tre a sette giorni. Nel 43 a.C. Diodoro Siculo riporta la notizia di un'altra cometa che si mosse velocemente da Est a Ovest nel cielo. Anche nel 42 a.C. Diodoro Siculo riporta la notizia di una cometa citata anche da Virgilio nelle "Georgiche" e da Manilio. Nel 32 a.C. abbiamo il passaggio di un'altra cometa registrata dagli annali cinesi.

Infatti in Cina viene registrato quanto segue. "Durante il primo mese del primo anno del regno di Chheng-Ti una cometa fu avvistata in corripondennza della tredicesima mansione lunare. Il suo colore era azzurro biancastro e misurava 6-7 "chang" in lunghezza e oltre 1 "chhih" in larghezza". L'interpretazione dello scritto ci suggerisce che la data di primo avvistamento corrisponda al mese che va dal 6 Febbraio al 7 Marzo dello anno 32 a.C., mentre la locazione sulla sfera celeste corriponda alla costellazione di Pegaso. Le misure date dal testo cinese implicano una lunghezza che va da 90 a 105 gradi e circa 1.5 gradi il larghezza.

Si tratto' quindi di un'altra spettacolare cometa visibile sicuramnete anche sul territorio europeo. Nel 31 a.C. Diodoro Siculo riporta la notizia di un'altra cometa visibile per molti giorni sul mare in direzioane della Grecia e mobile velocemente nel cielo. Nel 30 a.C. Diodoro Siculo riporta la notizia di un'altra cometa. Nel 17 a.C. Diodoro Siculo riporta la notizia di un'altra cometa visibile durante la notte e e in moto da Sud a Nord. L'evento e' citato anche da Giulio Ossequense. Nel 12 a.C. abbiamo un nuovo ritorno della cometa di Halley al perielio e quindi di nuovo essa divenne ben visibile anche ad occhio nudo. Questa apparizione della Halley fu estesamente osservata non solo in Cina, ma anche in Italia, a Roma. Le registrazioni cinesi in questo caso riportano il testo seguente. <>.

L'interpretazione del testo cinese qui riportato ci indica che la Halley fu avvistata il 26 Agosto del 12 a.C. nella costellazione del Cane Minore. Essa attraverso il cielo muovendosi con una velocita' di circa 6 gradi ("tu") al giorno ed era visibile all'alba nel settore orientale della sfera celeste. Al tredicesimo giorno successivo (quindi nel mese di Settembre) la cometa era visibile dopo il tramonto del Sole in direzione Ovest. Durante il suo moto in cielo attraverso varie costellazioni passando anche vicino al pianeta Saturno ("Cheng-Hsing"), mentre la sua coda arrivava fino alla stella Antares, nella costellazione dello Scorpione. Il suo moto apparente tra le stelle la porto' a raggungere la Via Lattea e a passare vicino alla stella Arcturus, nella costellazione di Boote, poi il suo moto ritardo'. Dopo 56 giorni essa si affievoli' e spari' quando era nella costellazione dello Scorpione. Nel caso di questo passaggio della Halley la storiografia cinese e' estremamente precisa sia nelle posizioni che nei tempi.

A Roma, in occidente, la cometa venne osservata e fu messa superstiziosamente in relazione con la morte del generale romano Agrippa.

Il calcolo al computer della traiettoria percorsa dalla Halley nel passaggio del 12 a.C. conferma perfettamente le posizioni contenute nei documenti cinesi e permette di affermare che la cometa passo' al perielio nella sera del 10 Ottobre dell'anno 12 a.C. e passo' alla minima distanza dalla Terra, a sole 0.16 Unita' astronomiche pari a poco meno di 24 milioni di chilometri, il 10 Settembre dello stesso anno. Due anni dopo, nel 10 a.C. venne rilevato il passaggio di un'altra cometa dagli astronomi cinesi i quali scrissero: "...durante il terzo anno del regno di Yuan-Yen una cometa di aspetto nebuloso e senza accenno di coda fu vista a "She-Thi" e "Ta-Chio"".

La interpretazione del testo cinese indica che la cometa fu vista nel 10 a.C. nella costellazione di Bootes in prossimita' della stella Arcturus. In questo caso solamente una delle varie fonti cinesi consultabili riporta la notizia del passaggio di questa cometa, ma senza maggiori dettagli dal punti di vista temporale, quindi la data rimane incerta entro l'anno. Nell'anno 5 a.C. una cometa munita di coda facilmente osservabile fu avvistata durante il secondo mese del secondo anno di regno di Chien-Ping entro la nona mansione lunare dove rimase visibile per ben 70 giorni. Praticamente la cometa fu avvistata tra il 10 Marzo e il 7 Aprile del 5 a.C. nella costellazione del Capricorno dove vi rimase per 70 giorni prima di scomparire alla vista. Il fatto che la cometa rimase immobile per cosi' lungo tempo suggerirebbe che possibilmente si possa essere trattato di una nova luminosa invece che di una cometa, anche se il termine utilizzato nel testo cinese originale cioe' "hui" implica la presenza di coda osservabile.

In questo caso la situazione e' poco chiara.

L'ultimo evento astronomico straordinario accaduto durante l'Eta' del Ferro viene osservato in Cina ed in Corea nell'anno 4 a.C. e si tratta nuovamente di una cometa osservata per la prima volta durante il terzo anno del regno di Chhien-Ping nella regione di "Ho-Ku" della sfera celeste cinese. Si tratta di una cometa senza coda visibile apparsa, secondo le registrazioni coreane, il 23 Febbraio del 4 a.C. nella costellazione dell'Aquila vicino alla stella Altair. Nessun altro dato viene fornito in proposito. Si chiude qui la lista dettagliata di tutti i fenomeni straordinari che hanno popolato il cielo durante il millennio in cui si ebbe in Europa la Eta' del Ferro e nei seicento anni in cui la cultura Celtica si sviluppo' e fiori' Non rimane ora che cercare traccia di qualche reperto archeologico che possieda riferimenti oggettivi a qualcuno di questi fenomeni astronomici di tipo straordinario.

Autore Adriano Gaspani | Pubblicato il 05/06/2003